Esaltata da alcuni come mezzo efficacissimo per il dimagrimento, demonizzata da altri per i supposti rischi che le si ascrivono. La dieta chetogenica è un regime alimentare particolare che in determinate situazione ha la sua efficacia.
Indice
La dieta chetogenica (o keto diet) è un regime alimentare che riduce in modo drastico i carboidrati, aumentando di contro le proteine e soprattutto i grassi.
Lo scopo principale di questo sbilanciamento delle proporzioni dei macronutrienti nella dieta è costringere l’organismo a utilizzare i grassi come fonte di energia.
Normalmente l’organismo produce energia a partire dal glucosio, che ricava dai carboidrati semplici e complessi introdotti con la nostra alimentazione.
Quando però decidiamo di tagliare drasticamente l’introduzione di carboidrati, il nostro corpo si troverà costretto a utilizzare altre fonti, nella fattispecie proteine e grassi.
L’utilizzo dei grassi come fonte energetica non è un meccanismo immediato e lineare.
In presenza di carboidrati, infatti, tutte le cellule ne utilizzano l’energia per svolgere le loro attività. Ma se questi vengono ridotti a un livello sufficientemente basso esse cominciano a utilizzare i grassi, avviando un processo chiamato chetosi.
La chetosi è una condizione tossica per l’organismo, che provvede allo smaltimento dei corpi chetonici attraverso la via renale.
Storia
La dieta chetogenica nasce negli anni ‘20 per il trattamento dei pazienti epilettici farmacoresistenti. Sembra anche avere qualche beneficio nell’ambito di malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer e il Morbo di Parkinson, nonostante le critiche sollevate.
Negli anni 60 e 70, con l’aumentare costante di soggetti sovrappeso e obesi, numerosi furono gli studi sull’utilizzo di una dieta a basso contenuto calorico che potesse portare ad una rapida e significativa riduzione del peso senza intaccare la massa magra.
Nacquero i vari protocolli di PSMF (Protein Sparing Modified Fast), diete caratterizzate da un apporto proteico ridotto con quasi totale assenza di carboidrati e un misurato apporto di proteine volto a ridurre al minimo la perdita di preziosa massa muscolare.
La diffusione della dieta chetogenica subì un’impennata con la comparsa sul mercato delle diete low-carb fai-da-te, come la dieta Atkins, un modello che riduce drasticamente il consumo di carboidrati permettendo invece di cibarsi liberamente di grassi e proteine, molto criticata dalla comunità scientifica.
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Come funziona la Keto Diet
Il processo della dieta chetogenica non è immediato ed è strettamente collegato al singolo individuo.
Quando viene ridotto drasticamente l’apporto di carboidrati nel corpo quest’ultimo esaurisce rapidamente il carburante che utilizza di solito, sia il glucosio presente nel sangue che le riserve di glicogeno, cioè il glucosio stoccato nel fegato e nei muscoli.
In genere dopo 3 o 4 giorni di regime si entra in chetosi. Il corpo comincia a scomporre proteine e grassi e produce corpi chetonici, dando il via ad un cambiamento nell’organismo e una conseguente perdita di peso.
Cosa mangiare
L’aspetto più importante nella dieta chetogenica è mangiare alimenti che non contengono carboidrati.
Pertanto, gli alimenti consigliati sono:
- carne, pesce, uova
- formaggi
- grassi e oli da condimento
- ortaggi
Invero, i cibi sconsigliati sono:
- cereali, patate e derivati
- legumi
- frutta
- bibite dolci, dolciumi, birra
In genere nella keto diet, si consiglia di mantenere un’assunzione di carboidrati inferiore o uguale a 50 g/die, organizzata idealmente in 3 porzioni con 20 g ciascuna.
Una linea guida piuttosto severa per una corretta dieta chetogenica prevede una ripartizione energetica di:
- 10% da carboidrati
- 15-25% di proteine
- 70% o più di grassi
Effetti della dieta chetogenica
Tra i disturbi più comunemente riportati, specie nei primi giorni, ci sono mal di testa, che in genere scompare una volta raggiunta la chetosi, e stitichezza, dovuta alla decisa riduzione del volume di cibo consumato.
Per scongiurare situazioni di questo tipo, è importante che il soggetto mantenga un elevato consumo di acqua durante la fase di dieta, intorno ai due litri giornalieri.
A meno che non venga utilizzata per il trattamento di specifiche patologie, la dieta chetogenica non può essere protratta indefinitamente nel tempo.
Al termine del percorso chetogenico il paziente deve essere guidato al progressivo reinserimento di alimenti contenenti carboidrati, con un passaggio graduale a uno stile alimentare sostenibile nel lungo periodo, una vera dieta mediterranea, che possa permettere di mantenere i risultati raggiunti nel tempo.
Ci sono alcune situazioni in cui questa dieta invece è controindicata, come in caso di gravidanza, assunzione di farmaci, diabete o problemi renali, in cui potrebbe causare problemi di salute seri.
Una delle principali critiche di questa dieta è che molte persone, nel tentativo di autogestirla, tendono a mangiare troppe proteine e grassi di scarsa qualità da alimenti trasformati, con pochissima frutta e verdura.
Pertanto è di fondamentale importanza non improvvisare ed essere sempre seguiti e consigliati da un nutrizionista prima di approcciarsi ad un qualunque piano alimentare.