Forza d’animo e curiosità. Li ho di natura. Ma ancora di più adesso che i casi della vita mi hanno messo di fronte ad una delicata situazione di salute, dopo un brutto ictus.
Sono curiosa di vedere fin dove si può arrivare nel recupero con questa macchina che non mi stancherò mai di lodare. Il corpo umano.
L’allenamento mi sta aiutando ad uscire dalla depressione, dopo il terribile incidente, chi per un modo o per l’altro ci è passato sa cosa vuol dire riscoprire giorno per giorno sensazioni che pensava di dover dimenticare per sempre.
Il segreto? Uno solo: la costanza e la determinazione.
Indice
La forza la trovi da dentro
Dopo il mio “incidente” da cui sono uscita per fortuna e cocciutaggine, ho trascorso diversi giorni in sedia a rotelle, facendomi aiutare per eseguire le normali abitudini giornaliere, dal vestirmi al lavarmi, dal bere al mangiare, essendo altresì disfalgica.
Capite bene come questa condizione non mi appartenga affatto tale per cui, in linea con le mie possibilità, ho ripreso a svolgere dapprima piccoli esercizi a corpo libero come: salire e scendere le scale, plank, air squat lenti, dip su sedia.
Tornai in palestra, il lavoro mi attendeva. Ripresi in mano il kettlebell, strumento da me tanto amato, anche perché volevo essere presente al successivo evento SFGI e II di Giugno e, per esserci, necessitavo ricertificarmi e sottopormi nuovamente ai test.
Perché? Perché sono io! Perché la forza la trovi da dentro, finché c’è anche lo 0,1% di possibilità ci tenti e porti a casa il risultato. Perché piangersi addosso non sistema la soluzione, tu sei il medico e il motivatore di te stesso.
Un allenamento per diventare forti
Tornata da questo evento, dovevo ricalibrare il mio allenamento. Non tutto mi era possibile, non ero materialmente in grado di svolgere alcuni esercizi al bilanciere, alla sbarra o monopodalici.
Aiuto! Ho delle certificazioni da affrontare, come faccio?
Con l’aiuto di Adriano di Carlo , abbiamo sviluppato un percorso di allenamento lavorando su poche rep alternate e lunghi recuperi.
Abbiamo stimolato la forza. Come?
Il segreto è semplicemente quello di fermarsi prima, non arrivare al limite ma lasciare un po’ di margine, l’alzata deve essere impegnativa, ma sotto il tuo controllo. Non ha senso lavorare con alti carichi sporcando il gesto e rischiando di farsi male.
L’allenamento deve essere: né troppo intenso, né troppo poco, né troppo voluminoso, né troppo poco.
L’arte della programmazione è l’arte degli equilibri.
Ma per diventare forti è necessario programmare un allenamento? Certamente!
Nel mio caso dovevo riuscire a stimolare il sistema nervoso e neuromuscolare, da mesi assopito.
Ho lavorato 5 giorni a settimana. Spalmando la durata di un allenamento nell’arco di una giornata e lavorando il giorno successivo con esercizi di varietà speciale (stesso schema motorio, diverso esercizio).
Parola d’ordine: variare
I cambiamenti negli esercizi sono più efficaci rispetto agli schemi di carico per migliorare la forza muscolare.
Cambiare un esercizio può essere anche cambiare semplicemente la spaziatura della presa, passare da una presa larga a una stretta, o passare da uno Stance Squat ampio a uno Stance Squat stretto, ecc.
Così come lavorare con le “specialised varieties” include un’integrazione di esercizi che abbiano lo stessa schema motorio (i.e. swing-stacco da terra).
Il motivo di fondo è la sindrome generale di adattamento.
Ciò significa che il corpo alla fine si adatta a un nuovo tipo di stress, in questo caso un nuovo esercizio.
Una volta che si verifica l’adattamento, il progresso si ferma. Continuare con un esercizio, una volta che si è verificato l’adattamento porta a “Overreading“. Ciò significa che l’esercizio si blocca e alla fine diventi più debole nel movimento.
La base di una programmazione ben scritta si basa sulla sindrome generale di adattamento, nota come Periodization Training.
Periodization Training è un programma di allenamento settimanale progressivo che aumenta lo stress posto sui muscoli: aumentando il peso, aumentando le ripetizioni, diminuendo i periodi di riposo tra le serie, ecc. o una combinazione di essi.
Il risultato? Sono riuscita a recuperare i miei massimali ed a superarli, ho zavorrato gli esercizi di bodyweight e, grazie ad un buon lavoro con il body flow, sto rimettendo in sesto il mio sistema vestibolare e propriocettivo.