Recovery Plan, non solo in economia
Il Recovery Plan, in ambito economico si sa, è un piano di ripresa economica per far ripartire l’Europa dopo la pandemia da Coronavirus attraverso un fondo speciale volto a finanziare il vecchio continente nel triennio 2021-2023.
Vi starete chiedendo cosa c’entri questo con le palestre o l’allenamento fisico.
Eppure c’entra. Esattamente come in economia, anche nella nostra vita accade di “inciampare” in eventi traumatici che possono generare infortuni più o meno gravi.
A questo punto, due sono le scelte possibili:
a) abbandonarsi alla disperazione come se la vita fosse finita;
b) pianificare un programma di recupero e riatletizzazione.
Direi che la seconda valga la pena di intraprenderla.
Infortuni e patologie invalidanti
Gli infortuni capitano a tutti, a chi pratica lo sport per divertimento, a chi per antagonismo e anche ai professionisti.
Ma soprattutto a chi NON pratica sport. Quante volte è capitato di ripotare un infortunio svolgendo azioni di vita quotidiana? (eg: incidente alla guida, scivolata dalle scale, movimenti a freddo e sotto sforzo)
Il nostro corpo ci segnala sempre il limite massimo: il dolore è un segnale che ha il nostro corpo per farci capire quando stiamo facendo qualcosa di dannoso verso il nostro corpo o quando non possiamo più andare oltre.
Una volta riscontrato l’infortunio ed arrivati al dolore è necessario un periodo di riposo forzato per la ripresa fisica.
A seconda del tipo e della gravità di infortunio lo stop all’ attività fisica può essere più o meno lungo.
A ciò si associa spesso un calo dell’umore dovuto alla situazione invalidante e, per gli sportivi, alla lontananza dall’attività fisica.
La situazione peggiora quando si entra nel loop “devo stare fermo, perderò le mie abilità sportive, non tornerò mai più come prima, non potrò più farlo, ecc., ecc..”
Ecco che subentra il Recovery Plan!
Recovery plan nell’allenamento
Spesso si tende a sottovalutare le conseguenze psicologiche che può avere un infortunio e che influenzano i tempi e i modi della ripresa.
Stress e rabbia che prima venivano scaricate tramite l’attività fisica adesso non trovano più una valvola di sfogo e si aggiungono alla sensazione di star perdendo la propria forma fisica e alla condizione di noia e negatività.
Affrontare queste sensazioni e gestirle nel modo giusto è il primo passo per prepararsi mentalmente alla ripresa.
Come la tua mente è opportuno preparare il tuo corpo al tuo rientro.
Poco alla volta, puoi cercare di riguadagnare elasticità e preparare il corpo e la mente a tornare in allenamento con dei semplici esercizi specifici.
Sempre seguendo il parere del tuo medico, prova a chiedere quali sono gli esercizi che potresti compiere più adatti alla natura del tuo infortunio.
Il tuo corpo ha bisogno di mantenersi in forze per guarire e riprendere le sue naturali funzioni: cerca di continuare a mangiar sano e a sufficienza durante il periodo di stop, assicurandoti di non ridurre troppo le porzioni a causa della mancata attività, e non dimenticare di rimanere ben idratato.
E poi? E poi pianifichiamo il tuo rientro. Una programmazione dettagliata e studiata passo passo per recuperare le forze e le abilità.
Non tutto è perduto!
Allenamento della forza dopo un infortunio
Per capire come l’allenamento con i pesi può essere utilizzato per il recupero, dobbiamo prima capire le strutture coinvolte.
Le ossa, i legamenti, i tendini e i muscoli contengono tutti un’importante proteina strutturale chiamata collagene.
Questo elemento essenziale del tessuto connettivo può assumere forme diverse a seconda di dove viene utilizzato: nelle ossa è rigido; nei tendini e nei muscoli è più flessibile.
Nel caso di lesioni muscolari o tensione, l’allenamento della forza eccentrica, o il caricamento di un tessuto nel suo stato allungato, può aiutare il corpo a riparare e ricostruire le fibre in quel design strutturale ottimale.
In caso di lesione ossea, l’obiettivo è evitare di stressare eccessivamente il sito della lesione fornendo al contempo un carico sufficiente per aiutare l’osso a rigenerarsi più rapidamente.
“Non devi fare pesi!” cit.
Quante volte l’avrete sentito? Tantissime!
La paura di sollecitare una parte lesionata in passato ci porta automaticamente a chiuderci nel labirinto della comfort zone. Senza sfidarci mentalmente non soltanto alla ripresa ma al miglioramento delle nostre abilità.
Facciamo così, non ascoltate me. Leggete la storia di Malou Fehlbaum (SFG 1) nel suo articolo “Dalla Sedia a Rotelle al Sinister: L’Importanza della Forza Mentale“
Nel giugno 2003, Malou si è infortunata durante il suo apprendistato per diventare camionista. Un masso di 830 kg le è caduto dal camion colpendola sulla parte bassa della schiena mentre era protesa in avanti. Dall’infortunio ha riportato tre vertebre rotte, un bacino rotto e entrambe le gambe rotte fino alle dita dei piedi. Ha passato cinque settimane in coma e subìto circa 50 interventi chirurgici, a seguito dei quali le dissero che non avrebbe più camminato.
Tuttavia Malou non si è arresa e, a poco a poco, ha ripreso i suoi allenamenti di forza, powerlifting, persino le discipline degli strongmen e, ovviamente i kettlebell.
È così che si è sentita via via sempre meglio ogni giorno. Più forte, più veloce, più flessibile. Ha concentrato il suo allenamento sulla qualità piuttosto che sulla quantità in modo che il suo corpo potesse acclimatarsi in sicurezza e ricominciare a vivere davvero.
Morale della storia? Siamo tutti un po’ Malou e da lei dovremmo imparare molto, avendo fede nell’allenamento sano e proficuo.
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